Le prime notizie dell’iniezione di sostanze nelle piante risalgono al dodicesimo secolo e sono attribuite agli arabi, che hanno usato questo metodo per introdurre sostanze in fori o tagli in piante al fine di impartire profumi, proprietà medicinali ai frutti o colori particolari ai fiori.
Le prime prove applicative in endoterapia sono state effettuate nel XX secolo quando le tecniche allora conosciute per il contenimento del mal dell’inchiostro del castagno si dimostrarono inefficienti.
Grazie a questo lavoro sono state individuate le prime due regole fondamentali per la riuscita degli interventi endoterapici:
- Il foro nella pianta deve essere praticato in maniera tale da impedire l’ingresso d’aria nei vasi, il che porterebbe alla cavitazione dei vasi xilematici con successiva incapacità all’assorbimento.
- Il foro deve essere praticato rispettando le norme igieniche con strumenti disinfettati o possibilmente monouso al fine di impedire la trasmissione e di ridurre le probabilità d’ingresso di patogeni.
Le tecniche d’iniezione si solo evolute nel tempo e Technogreen, azienda leader nel settore, ha seguito e sperimentato le metodologie fin dagli albori della tecnica, rendendo quella dell’endoterapia una pratica efficiente ed efficace sopratutto per la disinfestazione del punteruolo rosso sulle palme.
Oggi l’interesse per l’endoterapia è motivato dall’accresciuta sensibilità per le problematiche ambientali e dalle recentissime normative Europee – Pesticide package (PP) ed è resa più efficiente dai recenti sviluppi sui mezzi tecnici e dalle accresciute conoscenze nel campo dell’anatomia e fisiologia vegetale.
Le tecniche utilizzate da Technogreen sono essenzialmente di due tipi:
- Metodo a pressione: consiste nel collegare un apposito apparecchio pressurizzante al vegetale al quale vengono praticati dei fori di ingresso;
- Metodo ad assorbimento naturale: viene sfruttata la forza di assorbimento da parte del vegetale per iniettare il fitofarmaco all’interno dei tessuti attraverso un piccolo foro di entrata.