Gli ultimi anni hanno assistito ad una serie di modifiche radicali del mondo del lavoro nel nostro Paese. La rivoluzione digitale è, ormai, innescata e radicata all’interno delle varie dinamiche professionali delle persone. Questo, ha spinto diversi lavoratori a reinventarsi e a trovare spunti professionali proprio all’interno della rete, dando vita anche in Italia a figure che si muovono completamente nell’ambiente digitale, spesso caratterizzate dalla natura libera delle loro collaborazioni.
Questo cambio di rotta profondo che il settore lavorativo italiano ha subito, complice anche l’attenzione sempre maggiore da parte delle aziende nei confronti del marketing digitale, ha assistito ad una modifica degli stessi spazi lavorativi. Tempo addietro, infatti, si pensava di recarsi in ufficio e terminare il proprio turno come stabilito nei contratti. Oggi, per molte persone è ancora così, ma altre preferiscono gestirsi completamente in autonomia e lavorare nelle location che preferiscono.
Un ventaglio di scelte tanto ampio ha portato alla creazione dei cosiddetti nomadi digitali, ma anche al desiderio da parte di moltissimi liberi professionisti di stanziarsi in un posto, almeno in alcuni giorni di lavoro, per poter sbrigare le proprie mansioni lontani dalle distrazioni domestiche. In questo frangente entra in gioco la pratica del coworking, caratterizzata da un trend in costante crescita, di cui scopriremo tutte le informazioni utili al riguardo in questa guida.
Coworking, ecco cos’è davvero
Quando si parla di coworking ci si riferisce ad una pratica di lavoro senza costi eccessivi che garantisce massima flessibilità in termini di ritmi giornalieri. Trattasi, di fatto, di uno spazio adibito alla condivisione insieme ad altre persone di postazioni e strumenti. Insomma, più che una tecnica di lavoro, il coworking è un luogo di incontro dove poter creare sinergie e fare networking con altri professionisti con mansioni diverse dalla propria, che lavorano da casa o che viaggiano frequentemente e che, a causa della dinamica libera del loro lavoro, tendono ad isolarsi.
Il coworking è, insomma, un metodo come un altro per fare gruppo e stabilire un senso d’appartenenza, nonostante le dinamiche della propria professione siano del tutto indipendenti. Insomma, il coworking è un metodo per sentirsi ispirati e modificare la propria routine. Esso nasce nel 2005 grazie all’idea di Brad Neuberg, un programmatore informatico americano che creò uno spazio ad hoc a San Francisco. Si trattava di un locale arredato in cui diversi professionisti potevano condividere connessioni e servizi.
Ad oggi, come allora, si tratta di una soluzione perfetta per i freelance, oltre che una opportunità di fare business e stabile collaborazioni. Da allora, il mondo intero ha fatto del coworking un trend, essendo un modello vincente destinato a contagiare altri ambiti di condivisione di spazi comuni. Realtà come Business Center Hub lo sanno, offrendo un servizio utile a soddisfare questa necessità di carattere temporaneo nel migliore dei modi.
Quali sono i vantaggi del coworking?
Il primo, principale, vantaggio offerto dal coworking rappresenta la possibilità di poter fare gruppo, lavorando in un ambiente condiviso e stimolante, in grado di creare reti e relazioni tra professionisti, favorendo l’aggiornamento professionale e la condivisione di conoscenze, a fronte di una riduzione dei costi di mantenimento che, un ufficio vero e proprio, comporterebbe.
Il coworking agevola la formazione in un clima aziendale dinamico e collaborativo, permettendo anche di organizzare eventi rivolti a tutti i suoi utenti. Esso permette di individuare opportunità di business emergenti, conoscendo attori coinvolti in aziende e start up di livello.
In linea generale, gli spazi aperti di produttività sono rivolti ai creativi, ai creatori di contenuto e a chi lavora da casa. Il coworking promuove una realtà di ufficio aperta alla comunicazione e, per questo, si rivolge a giovani professionisti autonomi come freelance e startupper.
